Essere in mezzo ad altre persone e sentirsi soli...
quante volte abbiamo sperimentato questa sensazione?
In tram, sul bus, nel traffico, in discoteca, al super mercato...
Lentamente questa sensazione sta diventando ossessione, abitudine, normalità.
Il nostro smartphone si sostituisce all'amico di turno se abbiamo bisogno di un idraulico per il nostro
lavandino che perde.
Il nostro smartphone si sostituisce al passante di turno se abbiamo bisogno di un'indicazione per raggiungere la nuova pizzeria da provare.
Il nostro smartphone si sostituisce al nostro partner se abbiamo voglia di piacere sessuale.
Il nostro smartphone si sostituisce al comunicare verbalmente le emozioni, raggiungendo gli altri senza filtro, senza controllare le loro risposte, le loro reazioni.
Il nostro smartphone non è noi, nonostante assumiamo posizioni rannicchiate, ripiegate su noi stessi per guardare il suo piccolo schermo, dandoci l'esigenza di ritornare nel grembo materno.
Il nostro smartphone non è vivo, non parla, non respira, non pensa.
E' capace di controllarci, di seguirci, di influenzarci nella misura in cui noi lo permettiamo.
Uno smartphone è un semplice strumento, non è per sempre.
Noi siamo per sempre!!!
La bella notizia di oggi: usare gli strumenti e non essere usati da essi,
Grazie Yeshua!!!
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